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Donne e uomini che hanno seguito una passione e non si sono arresi davanti alle difficoltà

Storie di persone “qualunque” e di persone “famose” per ispirarti nelle tue scelte

Blog Mammedimerda

https://www.mammadimerda.it/

Sono Sarah Malnerich e Francesca Fiore, e hanno inventato il blog più dissacrante, ironico, disturbante e femminista in circolazione: mammedimerda.
Due mamme imperfette come tante altre che hanno iniziato a raccontare la maternità in una maniera completamente nuova, lontana dall’immagine della madre perfetta e infallibile.
Nel 2016 hanno aperto un blog dall’esplicativo nome “Mammadimerda”, dove con sarcasmo descrivono la vita e i problemi che ogni maternità porta con sé. Mammadimerda è prima blog, poi pagina Facebook e dal 2018 anche su Instagram dove ha già più di 120 mila follower.

Oggi è una delle più importanti realtà social che si occupa di donne e maternità. Durante la pandemia hanno cominciato a fare attivismo, diventando megafono del disagio che stavano vivendo le donne, hanno riempito le piazze chiedendo fondi per la parità di genere e per la riapertura delle scuole. Continuano a supportare temi di forte impatto sociale, si sono rese megafono della loro community.
Il loro progetto è il riscatto della donna imperfetta o inadeguata, la rivincita sulla Mammabene, su quel tipo di narrazione che le ha lese per troppo tempo. Cosa fanno tutti i giorni? Diffondono inadeguatezza e leniscono i vostri sensi di colpa.

Da architetto a libera professionista “creativa”

https://www.nigutindor.com/

Oggi vi raccontiamo la storia di Anna Marelli: architetto 39enne, specializzata al Politecnico di Milano in paesaggio, nata e cresciuta a Montevecchia (un piccolo paesino della Brianza). Dopo anni di “boom” lavorativo nel capoluogo lombardo, con la collaborazione presso grandi studi che si occupavano di progettazione ambientale, il vuoto. La crisi, via via, ha tagliato tutte le opportunità di lavoro. Così ha sperimentato la qualunque: le pulizie, la baby sitter, l’assistenza clienti e l’impiegata amministrativa…tutto senza grosse soddisfazioni.

Poi, nel 2012, l’illuminazione: “Ho fatto un corso di sblocco creativo – spiega a Tgcom24 – e questo evento ha dato una svolta alla mia vita”. Ora è un fiume in piena: pittura su ceramica, cucito creativo, corsi di avvicinamento alla macchina da cucire, manufatti in lana, arte dell’uncinetto, e chi più ne ha più ne metta… “Si sono succeduti una serie di eventi – ci dice felice – che mi hanno spinto a credere sempre di più che la creatività poteva essere lo strumento giusto per “guarire-migliorare-crescere”

https://www.tgcom24.mediaset.it/rubriche/2014/notizia/anna-dalla-progettazione-al-cucito-il-suo-motto-la-creativita-guarisce-_2037597.shtml

Cambiare vita a 45 anni inseguendo una passione

https://www.inviaggioconmonica.it/cambiare-vita-a-45-anni-inseguendo-una-passione/

Si può cambiare vita a 45 anni? Io l’ho fatto, lasciando un lavoro a tempo indeterminato per inseguire la mia passione, un blog di viaggi. Ma non sarò mai tra chi ti dice di cambiare da un giorno all’altro.

Per cambiare vita ci vuole tempo e impegno e per me è stato un processo lento e fatico ma lo rifarei mille volte.

Per molti anni ho avuto un lavoro che mi ha dato tanto, ma negli ultimi anni non è stato così. E non c’è niente di peggio del passare le giornate a fare qualcosa che non si ama o in un ambiente saturo di energie negative.

Passi le tue ore a sperare che finisca presto quella giornata, quella settimana, quel mese. E invece sono infiniti, il tempo non passa mai.

Ma anche quando il tempo passa in fretta non sei contento. Perché pensi: è passata un’altra giornata, un’altra settimana, un altro mese e cosa ho fatto? Sto passando il mio tempo così, il mio preziosissimo tempo a sperare che passi in fretta. E un giorno sarò vecchia (questa volta magari davvero), e avrò sprecato il mio tempo a sperare di non avere tempo.

Forse in questo avere 45 anni è servito. È servito a sentire che il tempo del rimpianto poteva non essere così distante. E non c’era tempo da perdere.

Ma da dove ripartire? Il mercato del lavoro oggi non aiuta ad avere nuove occasioni. Le tue opportunità te le devi creare. Non è facile, c’è da lavorare e studiare tanto, a testa bassa. L’unico modo per renderlo più facile è ripartire dalle proprie passioni.

Ed è quello che faccio io, ogni giorno. Ripescare vecchie passioni, i viaggi e la fotografia, e su quelle costruirne nuove, la scrittura, il blog, la SEO.

La passione è quella che non mi fa sentire gli anni, che mi fa studiare per ore nuove materie come forse nemmeno 20 anni fa ho fatto, che non mi fa sentire la stanchezza, che mi fa venire nuove idee ogni giorno e che mi fa ritrovare la determinazione quando, nelle giornate no, penso in quale follia mi sono cacciata.

STEPHEN KING: dalla povertà al successo

Stephen King era in difficoltà economiche quando stava cercando di scrivere per la prima volta. Viveva in una roulotte con sua moglie, anche lei scrittrice, ed entrambi lavoravano in più posti di lavoro per sostenere la loro famiglia mentre inseguivano il loro sogno. Erano così poveri che dovevano prendere in prestito i vestiti per il loro matrimonio e si erano liberati del telefono perché era troppo costoso.

King ha ricevuto così tante lettere di rifiuto per i suoi lavori che ha sviluppato un sistema per collezionarli. Nel suo libro On Writing, ricorda: “All’età di 14 anni il chiodo nella mia parete non avrebbe più sostenuto il peso delle lettere di rifiuto infilzati su di esso. Ho sostituito l’unghia con un picco e ho continuato a scrivere”. Ha ricevuto 60 rifiuti prima di vendere il suo primo raccontoThe Glass Floor, per $ 35. Perfino il suo libro ora più venduto, Carrie, all’inizio non fu un successo. Dopo dozzine di rifiuti, alla fine lo vendette per un magro anticipo alla Doubleday Publishing, dove la copertina vendeva solo 13.000 copie. Poco dopo, però, i Signet Books firmarono per i diritti in brossura per $ 400.000, di cui $ 200.000 andati a King. Successo raggiunto!

https://www.aiesec.it/6-persone-famose-che-ti-ispireranno-a-non-mollare-mai/

La storia di Sylvester Stallone: da senzatetto a Rocky

Sylvester Stallone è conosciuto come uno degli attori più di successo nel panorama di Hollywood. In pochissimi però sanno che l’attore, prima di avere una brillante carriera nel cinema ed essere uno degli attori più pagati al mondo, ha vissuto il momento più brutto e umiliante della sua vita. Per un lungo periodo, infatti, Stallone si è trovato nella miseria più totale. Solo la sua tenacia e la determinazione gli hanno permesso di realizzare il suo sogno.

Il suo sogno era da sempre quello di diventare una grande star dei film americani. Iniziò con molteplici tentativi per ottenere la parte in diversi film ma ricevette solo porte in faccia. La maggior parte degli agenti e registi che incontrava gli intimava di cambiare “sogno”, di puntare a qualcos’altro, dicendogli che mai avrebbe fatto carriera.

Lui e sua moglie erano completamente al verde, in una casa gelida senza poter pagare cibo e riscaldamento.

Un paio di settimane dopo, in televisione trasmettevano il match di pugilato tra Muhammad Alì e Wepner, un pugile che nonostante incassasse durissimi colpi da Alì, rimaneva in piedi e continuava a lottare. Da quel match Stallone prese ispirazione per scrivere una storia e per 3 giorni scrisse ininterrottamente lo script di un film.

Cominciò a cercare di venderlo agli agenti, la maggior parte rispondeva che era una storia scontata, banale e stupida. Per giorni e giorni continuò a proporlo a persone diverse e finalmente trovò un gruppo di agenti interessati al suo film che gli offrirono $125.000 per avere lo script. Rimase sconvolto dalla somma che gli offrirono e disse che avrebbe accettato solo ad una condizione: avere la parte del protagonista nel film. Gli agenti rifiutarono e Stallone se ne andò respingendo quell’incredibile somma di denaro.

Si arrivò alla fine ad un accordo per cui gli agenti lo pagarono 35.000 dollari e gli dettero la parte come protagonista. Quel film era Rocky.

Il film costò ai produttori 1 milione di dollari e ne incassò 200 milioni. Alla cerimonia degli Oscar, Stallone, nel suo discorso, lesse tutti i commenti negativi che lui e lo script del film avevano ricevuto dagli agenti che lo avevano rifiutato, a testimonianza del fatto che vale sempre la pena di credere e lottare per il proprio sogno.

https://blog.wishraiser.com/la-storia-sylvester-stallone-senzatetto-rocky/

Cosa imparare da queste storie

  • Cerca di capire cosa ti fa muovere, cosa ti fa sorridere ogni volta che lo fai, che non ti fa sentire la stanchezza, che non ti fa accorgere del tempo che passa. Insomma scopri le tue passioni!
  • Ci saranno sempre difficoltà e fallimenti, l’importante, non è evitarli (che è impossibile!) ma reagire, capire cosa hai sbagliato e usarlo come punto di forza per migliorare. Quello che ci definisce non è il successo ma come reagiamo davanti alle sconfitte. L’importante non è cadere ma rialzarsi subito! (Rocky docet)
  • Se un problema non ha soluzione, aggira l’ostacolo e trova un’altra soluzione
  • Sii curioso, leggi, guarda, segui, spesso l’ispirazione arriva da qualcosa a cui non avevi pensato.


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